Medodi di Analisi

Metodi di Analisi

Quando un paziente si reca da un medico, la prima cosa da fare è indagare la storia familiare con una dettagliata anamnesi per risalire ad eventuali patologie familiari, ereditarie, eventi chirurgici, traumi o malattie che possono influire sulla presenza di anomalie sull’appoggio.
Dopo aver effettuato l’anamnesi si valuta il paziente attraverso varie procedure. L’analisi del piede si può infatti distinguere in:
1. Qualitativa;
2. Quantitativa.
La scelta tra queste due tipologie dipende dalle caratteristiche delle strumentazioni, dal tipo di movimento che si deve analizzare, dall’ambiente in cui si svolge e dalle risorse umane ed economiche che si hanno a disposizione.
Analisi qualitativa
Questo tipo di studio comprende l’analisi visiva e l’analisi videoregistrata.
  1. L’analisi visiva valuta il movimento tramite una osservazione diretta del soggetto. È una tecnica semplice ma condizionata dall’esperienza dell’osservatore che deve conoscere le corrette dinamiche del movimento per poter valutare le eventuali variazioni.
    Si vanno a valutare il cammino, la postura, se le calzature hanno un’usura anomala e si esaminano gli esami già svolti dal paziente (radiografie, TAC, RMN).

    • La postura mostra la posizione che il paziente assume normalmente e può indicarci lo stato dell’assetto corporeo. Si valutano: l’allineamento delle spalle, il triangolo della taglia, la posizione del bacino, se le ginocchia sono allineate correttamente, se le caviglie e i piedi sono ben allineati e se ci sono alterazioni durante la marcia.
    • Con la palpazione si vanno ad esaminare in dettaglio le strutture del piede e della caviglia.
    • La valutazione del cammino è fondamentale per diagnosticare i danni dovuti ad anomalie dell’arto inferiore e del piede.
    • L’osservazione dell’esame radiografico permette la misurazione degli angoli caratteristici di curvatura e la rilevazione di alterazioni scheletriche (difetti congeniti, malattie degenerative infiammatorie).
    • Con la TAC si vanno a rilevare disordini congeniti, come le artriti.
    • Con la RMN si vanno a studiare i tessuti molli, quindi le alterazioni dei tendini, l’integrità dei legamenti e le alterazioni degenerative dei tessuti molli.
  2. L’analisi videografica consiste nella registrazione e nello studio, fotogramma per fotogramma, di un filmato del movimento. Anche in questo caso bisogna valutare il movimento sui tre piani per ogni articolazione sotto esame. Applicando dei markers in punti di repere è possibile ricostruire i segmenti corporei e i loro movimenti nella fase del cammino. Questa tecnica permette di analizzare il filmato anche in periodi successivi all’esame in modo da poter fare confronti con esami più recenti. La valutazione è comunque condizionata dalle conoscenze dell’osservatore ed è limitata ai movimenti più evidenti.
Analisi quantitativa
Con questa analisi strumentale si ottengono informazioni sulla cinematica, sulla dinamica, sull’equilibrio e le pressioni.
Gli strumenti principali adottati per l’analisi quantitativa del passo sono i seguenti.
Pedana di forza
Le forze interne, determinate dall’azione dei muscoli, in combinazione con le forze esterne, scambiate dal corpo con l’ambiente esterno, permettono al corpo di muoversi.
Le forze esterne, in laboratorio, vengono misurate con le piattaforme di forza. Queste pedane rilevano i carichi di reazione al suolo (che secondo la terza legge del moto di Newton sono uguali in ampiezza e opposti in direzione rispetto alle forze applicate sulla piattaforma) tramite trasduttori di forza che subiscono delle deformazioni meccaniche direttamente proporzionali alle intensità delle forze da misurare.
analisidelpiede_piede_10
Podoscopio, Scanner 2D, Scanner 3D
L’esame in statica a piedi nudi può essere effettuato con il podoscopio. Ce ne sono di varie tipologie: in legno, a luce polarizzata ed elettronico (scanner 2D e scanner 3D).
L’immagine dell’impronta plantare mostra le zone a maggior carico e l’istmo.
Con questi sistemi di diagnostica si ricavano dati più che attendibili per la realizzazione di ortesi plantari su misura.
analisidelpiede_piede_11
analisidelpiede_piede_12
Pedana baropodometrica
Le forze scambiate tra corpo umano e suolo, durante la locomozione, sono distribuite sotto le strutture di supporto del piede. È importante conoscere la distribuzione dei carichi su ciascuna di queste strutture e la sola misura della forza risultante non ci permette di avere queste informazioni.
Recenti tecnologie hanno permesso la realizzazione di sistemi di misura della sola componente verticale della forza tramite matrici di sensori. Conoscendo l’area attiva del sensore infatti è possibile ottenere la risposta in pressione come forza media su area (P=F/A).
analisidelpiede_piede_13
I sensori di pressione sono disposti secondo delle matrici.
L’esame baropodometrico è una metodica di indagine non invasiva che consente di misurare la quantità di carico esercitata su ciascun punto d’appoggio del piede.
Questi strumenti sono di facile utilizzo perché sono stazionari e di superficie piatta, però il paziente ha bisogno di tempo per familiarizzare con la piattaforma in modo da assicurare una locomozione naturale. È importante che il piede entri in contatto con l’area sensibile della pedana per una lettura accurata.
Negli esami baropodometrici il soggetto viene fatto salire sopra una pedana sensibile alla pressione con lo sguardo posto in avanti. Alla piattaforma è connesso un sistema computerizzato che permette all’esaminatore di vedere su un monitor gli appoggi del piede.
L’esame baropodometrico è volto a prevenire l’insorgenza di complicazioni che possono riflettersi sulla struttura corporea in quanto fornisce informazioni sulle pressioni scambiate tra piede e terreno, la stabilità, la distribuzione del peso corporeo e i vari punti di sovraccarico. Inoltre è un sistema di valido ausilio per lo specialista in funzione della realizzazione di ortesi plantari personalizzate e su misura: è infatti possibile effettuare l’esame prima dell’utilizzo del plantare e dopo con plantare e calzatura per valutare il grado di correzione e l’efficacia dell’ortesi.
Con la pedana baropodometrica è possibile effettuare:
  • esame statico: valuta l’appoggio del piede individuando le aree a maggiore e minore carico (in base ad una scala colorimetrica che va dal rosso al blu), registra la percentuale di carico sui due piedi (differenza di carico percentuale tra piede destro e piede sinistro, riportata anche come espressione del peso corporeo), il carico anteriore e posteriore e studia la superficie di appoggio delle piante dei piedi (questo indicatore ci consente di valutare la simmetria fra la superficie occupata dai due piedi e il grado di cavismo o piattismo, questi ultimi però vengono confermati solo dopo la valutazione dinamica).
analisidelpiede_piede_14
Inoltre, dall’analisi geometrica delle impronte è possibile valutare la postura studiando il poligono di appoggio, l’asse podalico, l’angolo podalico e le superfici di appoggio dei piedi.
analisidelpiede_piede_15
  • esame dinamico: viene chiesto al paziente di camminare sulla pedana da un’estremità all’altra e questa procedura può essere ripetuta più volte (una corretta valutazione prevede l’esecuzione di almeno 4-6 dinamiche, ciascuna contenente almeno un semipasso o un passo); vengono studiati il passo e le caratteristiche cinematiche e pressorie della locomozione.
analisidelpiede_piede_16
Lo studio della Gait Line, e dei relativi fotogrammi della dinamica, consente di valutare, momento per momento, lo svolgimento del passo. Durante ogni singola fase è possibile valutare:
  • l’appoggio podalico
  • il posizionamento del baricentro corporeo che concorre alla descrizione della risultante delle forze (la linea bianca sull’impronta) – la traslazione latero-mediale di questa curva sull’impronta podalica costituisce l’oggetto fondamentale dello studio della dinamica del passo
  • l’andamento dei punti locali a massima pressione (linea rossa sull’impronta) per individuare la fase di appoggio più instabile, rappresentata da un maggiore movimento della linea rossa
  • il valore momentaneo della Superficie
  • valore momentaneo del punto di Massima Pressione
  • valore momentaneo della Pressione Media
  • valore momentaneo del carico (espresso in percentuale riferito al peso corporeo) che grava sul piede in esame.
Con questi dati sarà più semplice per lo specialista effettuare una diagnosi, verificare il cavismo o piattismo, la pronazione e la supinazione dei piedi durante il passo.
analisidelpiede_piede_17
analisidelpiede_piede_18
È possibile analizzare nel Gait Cycle le varie fasi del passo. Per ciascuna di esse si conosce la durata, la velocità media, la superficie massima ed il carico massimo.
analisidelpiede_piede_19
Con l’analisi dinamica si possono studiare gli andamenti nel tempo della superficie, del carico, della pressione massima e della pressione media per i vari settori del piede (retropiede, mesopiede, avampiede, metatarso I e dita) o per l’impronta in esame.
analisidelpiede_piede_20
analisidelpiede_piede_21
  • esame stabilometrico: permette di valutare le condizioni di equilibrio studiando la posizione e la dinamica della proiezione a terra del centro di pressione. Il soggetto è collocato in piedi al centro della pedana per registrare i parametri caratteristici del suo controllo oscillatorio. Quello che possiamo ottenere visivamente con questo esame sono lo statokinesigramma e lo stabilogramma:
    • Lo statokinesigramma rappresenta lo spostamento del CoP nel piano xy. È possibile calcolare l’ellisse di confidenza entro cui si trova il 90% dei punti registrati: minore è la superficie e maggiore è la stabilità del sistema.<
    • Lo stabilogramma mostra la variazione del CoP nel tempo. È una rappresentazione bidimensionale della traiettoria del CoP durante la prova.
analisidelpiede_piede_22
analisidelpiede_piede_23
L’esame baropodometrico in ambito clinico permette al podologo lo studio del carico del piede ed eventuali disturbi del sistema muscolo-scheletrico, prevalentemente di interesse ortopedico o neurologico. Tramite questo esame si possono identificare anche patologie connesse al diabete (nei diabetici è presente un incremento della pressione plantare. Inoltre mostra il fatto che l’obesità può causare molti disturbi muscolo-scheletrici che coinvolgono soprattutto ginocchia e piedi: l’area di contatto e il picco della pressione aumentano infatti con l’incremento del BMI (Body Mass Index)
  • Solette sensorizzate
Le matrici di sensori possono essere poste anche all’interno di solette, in modo da studiare le distribuzioni delle pressioni plantari all’interno della scarpa trasmettendo i dati in tempo reale.
L’utilizzo delle solette baropodometriche è indicato per valutare l’efficacia di ortesi plantari e di calzature su misura, per analizzare il gesto sportivo e per studiare lo scarico delle aree di ulcerazione nei pazienti diabetici.
  • Treadmill baropodometrico
Con l’utilizzo di treadmill dotati di sensori (treadmill baropodometrico) viene effettuata un’analisi delle pressioni plantari sia durante il cammino che durante la corsa. Grazie a questa strumentazione è possibile collezionare un maggior numero di dati consecutivi e in uno spazio di volume ridotto (ci sono delle differenze tra il cammino a terra e quello su treadmill ma possono essere trascurate, inoltre non ci sono differenze statistiche nel picco delle forze di reazione da terra).
analisidelpiede_piede_24

Per un’analisi più completa è possibile utilizzare più strumentazioni contemporaneamente e tramite un adeguato software sincronizzare i dati. Ad esempio, alle pedane o ai treadmill è possibile abbinare un’analisi videografica: in questo modo si hanno sia dati quantitativi relativi all’appoggio del piede, sia informazioni qualitative visive.